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Da leggersi quasi più come un romanzo che come una ricostruzione storica, il presente studio propone un confronto faccia a faccia tra Mircea Eliade, Emil Cioran e Eugène Ionesco a partire dall'orizzonte associativo di Criterion. Questo irripetibile trio, pur nelle differenze, ha un'origine comune, la Romania, il luogo geografico, storico e intellettuale che ha segnato un vero incontro, un primo reale contatto per molti versi fatale e dagli esiti imprevedibili che ancora oggi deve essere degnamente valutato nella sua complessità. Tale evento ha determinato per alcuni versi anche il destino della loro opera futura, più famosa e conosciuta all'estero, nelle terre dell'esilio. È un libro sulla condizione umana. I temi affrontati seguono i fili del legame comunitario attorno al reale del "malinteso" politico, attraversano la difficile questione del perdono, l'inestricabile rapporto dell'etica con la responsabilità, il lavoro infinito del lutto, la questione dell'amore e della follia in un inedito scenario del segreto condiviso.